L'ho già detto che occupa i miei pensieri. Vederlo distrutto in quel modo mi stringe il cuore, tanto.
Molti dei miei ricordi sono legati a lui.
La prima volta che ho visto la neve era lì.
Salimmo con la cinquecento che si mise di traverso e non voleva saperne di andare avanti. Idem per la discesa, tutta di sbieco in scivolata.
E ancora le salite e le discese col vecchio Gilera, dove io facevo le curve all'incontrario, piegandomi in modo sbagliato e Dio solo sa come non finimmo per terra.
E le ginestre in fiore che rimandavano a Leopardi
E poi in giro su e giù per il cratere alla ricerca di minerali e dell'introvabile vesuvianite, con il figlio che si era appassionato alla geologia e solo la convinzione che sarebbe rimasto disoccupato a vita lo convinse a iscriversi a Ingegneria.
Questo non gli impedì di riempirmi armadietti e scaffali di minerali raccolti in giro per l'Italia: Sicilia, Sardegna, isola d'Elba.
Stanno ancora tutti lì.
Posso immaginare, anche se lontanamente, che cosa significhi il Vesuvio per un napoletano...
RispondiEliminaE vederlo così devastato!
Io non sono comasca, ma abito qui da decenni ed è come se vedessi le rive del Lago di Como, invece che verdeggianti, ridotte a sterpaglie...:-(
'A Muntagna sta là, sempre bella e maestosa e sappiamo che si riprenderà grazie alla natura
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